sabato 19 dicembre 2009

Barone Guglielmo Drammis e famiglia.


A sinistra, copertina del libro di Gian Paolo Callegari, Janchicedda, pubblicato dalla Casini Editore di Roma nel 1956.

All’epoca, il barone Guglielmo, aveva nel palazzo come domestica una certa Giuseppina Canterna, vedova, di una certa bellezza che stirava, sbrigava le faccende ed era brava a confezionare materassi di lana.
Giuseppina aveva quattro figli: Menotti Giovanni Luigi Canterna; nato il 9 settembre 1874 presso la casa di via Cavour, che morì nel 1936 all'età di 62 anni a Scandale. Francesca “Chicchina” Canterna: nata il 3 luglio 1880 presso la casa di via Garibaldi che morì il 26 giugno 1931 all'età di 51 a Scandale.
Luisa Angela Benedetta “Luigina” Canterna: nata il 19 marzo 1883 presso la casa di via Garibaldi, morta il 26 gennaio 1969 all'età di 85 in Scandale.
Domenico Canterna: nato 8 novembre 1887 presso la casa di via Garibaldi; morto nel luglio 1968 a Freeport negli Stati Uniti d'America all'età di 82 anni.
Tutti e quattro i figli, alla nascita, sono stati registrati come “figli di “N.N” e di Giuseppina Canterna”. Il significato di “N.N” è che legalmente il padre era “sconosciuto”. Naturalmente, ciò non significa che il padre non era in realtà conosciuto. In realtà, i parenti hanno dichiarato che tutti e quattro i figli hanno lo stesso padre, Domenico Paparo, un ricco e potente uomo del paese che aveva legami politici e finanziari con il Barone. Egli non si è mai sposato per quanto ne sappiamo. Sembra, che Paparo morì cadendo da un albero. Giova ricordare che all’epoca, girava la voce che i quattro bambini erano figli del Barone. Sicuramente non del barone Guglielmo che all'epoca era un bambino.
Il barone Guglielmo, morì nel 1938: la moglie, Francescina Caligiuri, morì il 24 gennaio 1940. Guglielmo era figlio di Antonio Drammis e di Macrì Filomena, che morì nel 1928 ed era zia del medico Mauro. Questo Antonio è stato sindaco dal 1886 al 1889, come risulta dal Calendario Generale del Regno d’Italia ai volumi 39-42, pubblicati a Torino a cura del Ministero dell’Interno tra il 1862 ed il 1922.
Il padre degli attuali otto discendenti, sposato con Angelina Lazzaro, era don Antonio, nato il 16 dicembre 1914 e morto il 19 aprile 1997. Il fratello Giovanni, sposato con Madia Isabella morì il 12 marzo 1968, nei pressi della Manca del Lupo. Io, allora tredicenne, mi trovavo alla Villetta, e alla notizia che don Giovanni era caduto per terra, corsi a vedere. C’erano i Carabinieri, che mi mandarono in paese a prendere una sedia per poterlo trasportare. Quando arrivammo all’incrocio di via Nazionale mi dissero di riconsegnarla. Vedendo che don Giovanni era morto, la signora, spaventata, non volle più la sedia e fui costretto a buttarla, anche perché non la volevano nemmeno i vicini.

Il libro Janchicedda è la continuazione del romanzo “I Baroni” (Milano, Garzanti, 1950), scritto da Callegari in base ai racconti dello scandalese Nicola Tiano che con i Drammis aveva lavorato per molti anni. Callegari, che era ufficiale dell’Esercito, conobbe Tiano durante la Seconda Guerra mondiale nel periodo che si trovava in convalescenza in un ospedale da campo del XXXI° Corpo d’Armata della Divisione Mantova di stanza a Scandale.